Archivio per marzo 2012

Brainstorm

Se si potesse dare un nome al proprio cervello, probabilmente il mio lo chiamerei Lazzaro.
Almeno potrei ordinargli:

 “Lazzaro, alzati e cammina!”

e lui eseguirebbe senza esitazioni.

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Martina meets Munch

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Meglio un barattolo di vetro o un tubetto di dentifricio?

Oggi mi sento particolarmente ispirata al punto da aggiungere ben due post a questo neonato blog!

 

L’argomento si ricollega al video pubblicato precedentemente, ovvero: perché si sente la necessità di parlare? Già, proprio “parlare”, che è ben diverso da “comunicare”.
Forse non dovrei sostenere questa discussione, esprimerei un giudizio troppo di parte. Infatti, sono una persona di poche parole, soprattutto all’inizio di un nuovo rapporto con altri individui. Ed ecco che vengo subito giudicata “timida”, “silenziosa”, “riservata”, tanto che i meno curiosi mi liquidano senza aver approfondito la conoscenza.
“Purtroppo ognuno ha il suo carattere” è stata l’ultima frase che mi sono sentita dire riguardo al mio atteggiamento con il genere umano. Perché “purtroppo”? Chi ha stabilito che questo tipo di carattere sia sbagliato, inadeguato, da migliorare?
E perché dovrei allora conformarmi alla massa di chiacchieroni e iniziare anch’io a parlare a vuoto di argomenti senza senso?

La verità è che le persone sono come dei contenitori, ma i contenitori non sono tutti uguali.
Io ho diviso convenzionalmente la gente in due categorie: barattoli di vetro o tubetti di dentifricio. Sì, perché non tutti riescono ad essere trasparenti e a mostrare subito a prima vista cosa contengono. Molti sono come dei tubetti di dentifricio, bisogna spremerli con una certa forza per tirare fuori la loro essenza.

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Se fossi una scena di un film, sarei…

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